I videogiochi stimolano l’apprendimento, scientificamente provato
Il dibattito sui videogames è acceso ormai da diversi anni: con lo sviluppo delle moderne tecnologie, delle animazioni 3d e della computer grafica questi software sono diventati sempre più popolari e hanno catturato l’attenzione di milioni di appassionati da tutto il mondo che ogni giorno si cimentano in questa attività.
C’è però chi sostiene che i giochi più cruenti, in particolare, ad esempio compromettano le capacità di comprensione e rendano più propensi alla rabbia e alla violenza. Una ricerca recente ha in realtà dimostrato che i videogiochi incentivano l’apprendimento e la velocità con cui si acquisisce.
La ricerca sui videogames
Un team di neuropsicologi dell’università di Rhur hanno visto la loro ricerca pubblicata su Behavioral Brain Research la quale metteva a confronto alcuni gamers con altre persone mediante un test di apprendimento delle possibilità a tema meteorologico.
I soggetti che hanno partecipato all’esperimento (persone che giocassero almeno 15 ore alla settimana e persone che non giocassero proprio) sono stati sottoposti da un test nel quale venivano mostrate loro una combinazione di carte. Tali combinazioni suggerivano una maggiore o minore probabilità di pioggia/sole. Il tutto è stato monitorato dagli scienziati mediante risonanza magnetica.
I risultati
Alla fine del gioco tutti i candidati hanno compilato un questionario e i risultati di quest’ultimi hanno mostrato come i videogamers fossero stati più propensi a riconoscere le combinazioni e a dare infine la risposta esatta. Il questionario ha rivelato anche come coloro che hanno trionfato nel test abbiano una migliore capacità di esaminare una situazione e di reagire in tempi relativamente brevi.
Secondo gli ideatori dell’esperimento ciò sarebbe dovuto ad una attività dell’ippocampo cioè la parte che controlla la memoria e che più viene stimolato durante i videogiochi. Tale attività si è evidenziata maggiormente, durante la risonanza, proprio nel cervello dei videogiocatori. Questi risultati potrebbero essere usati nel futuro per applicazioni scientifiche.